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Visitare Parma

Parma è conosciuta in tutto il mondo per la sua storia, la sua cultura e la sua cucina, Parma è una destinazione ideale per chi ama l’arte, il cibo e il buon vino.
Potremmo elencare innumerevoli cose da fare in questa splendida città, ma ecco, a nostro parere, le sei cose da non perdere durante una visita a Parma:

  1. Ammirare il patrimonio artistico di Parma: la città è famosa per il suo patrimonio artistico, che include numerosi palazzi storici, chiese e musei. Tra le tappe da non perdere ci sono il Duomo di Parma, il Battistero di Parma e il Museo Nazionale di Palazzo della Pilotta, che ospita importanti opere d’arte di artisti come Parmigianino e Correggio.
  2. Assaggiare la cucina parmigiana: Parma è nota per la sua cucina, che si basa su ingredienti locali come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e il Culatello di Zibello. Non perdere l’opportunità di assaggiare questi e altri prodotti tipici, come la Torta Fritta, il Risotto alla Parmigiana e il Cotechino con le Lenticchie.
  3. Visita il Teatro Regio: il Teatro Regio di Parma è uno dei più importanti teatri lirici d’Italia e ospita opere di compositori come Verdi e Rossini. Una visita al teatro è l’occasione perfetta per ammirare la bellezza del suo stile neoclassico
  4. Fare una passeggiata nei giardini di Palazzo della Pilotta: i giardini di Palazzo della Pilotta, che ospitano il Museo Nazionale di Parma, sono un’oasi di pace nel cuore della città. Ideale per una passeggiata rilassante, il parco ospita anche eventi culturali durante tutto l’anno.
  5. Visitare il Museo del Parmigiano Reggiano: il Museo del Parmigiano Reggiano è una tappa imperdibile per gli appassionati di formaggi. Situato a Soragna, a pochi chilometri da Parma, il museo offre una panoramica sulla produzione del famoso formaggio, dalla mungitura delle vacche al processo di stagionatura.
  6. Visitare il Castello di Torrechiara: il Castello di Torrechiara è una fortezza medievale situata nella campagna parmense, a pochi chilometri da Parma. Costruito nel XIV secolo, il castello è un esempio perfetto di architettura rinascimentale, con una torre d’angolo che si erge imponente sulla campagna circostante. All’interno del castello è possibile visitare le sale interne, arredate con mobili e oggetti d’epoca, e ammirare le splendide decorazioni a fresco. Il Castello di Torrechiara è aperto al pubblico tutto l’anno e si può visitare con un biglietto d’ingresso. Se volete trascorrere una giornata immersi nella storia e nella bellezza del Rinascimento, non perdete l’occasione di visitare questo meraviglioso castello.
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Tra i tesori dell’alta Murgia

L’entroterra pugliese spicca per numerose eccellenze storiche, artistiche e gastronomiche. Tutte da scoprire, dentro e attorno il Parco Nazionale.

Se uno dice «Puglia» vengono subito in mente litorali di sabbia bianca o candide scogliere. Tutto vero, ma c’è anche un’altra Puglia, non meno bella e suggestiva, l’Alta Murgia: da godere magari proprio nei mesi
in cui il mare attrae meno, mentre l’entroterra esibisce tutti i suoi tesori.

Un castello, mille enigmi
La Puglia che non ti aspetti si chiama Alta Murgia, ossia quel sistema collinare al centro della regione che segue parallelo la costa, diventato nel 2004 Parco Nazionale per meglio tutelare le sue peculiarità paesaggistiche nonché la flora, la fauna e le tradizioni gastronomiche. Comprende territori della città metropolitana di Bari, della provincia di Barletta-Andria-Trani e della provincia di Taranto. Fulcro della Murgia è uno degli edifici più singolari, enigmatici e belli dell’intero paese. Un edificio a pianta ottagonale che dal 2002 ci portiamo in tasca, impresso sul rovescio delle monete da 1 centesimo di euro: Castel del Monte. Enigmatico a cominciare dalla sua funzione. Non è una fortezza, né una residenza di corte. Non un padiglione da caccia né una stazione di posta. Probabilmente è tutto ciò e molto altro: osservatorio astronomico, simbolo del potere temporale e di quello spirituale, ricettacolo di cultura ed espressione di un sapere simbolico. In ogni caso la suggestione che questo unicum esercita anche sul visitatore del terzo millennio è straordinaria.

La generosità della terra
La visita del Parco può continuare a Minervino Murge, suggestivo paese a balcone sulla sommità di una collina da cui si gode una vista mozzafiato, per questo noto anche come il “balcone di Puglia”. Il centro storico è di impianto medievale e il nucleo più antico, chiamato Scesciola, è “luogo del cuore” del Fai. Coronato dalla chiesa madre di S.M Assunta, è caratterizzato da un dedalo di rampe, scale, vicoli, archi di tufo tra case imbiancate a calce, strette tra loro, che danno vita a scorci sempre diversi. Nello sperone roccioso su cui sorge il paese si trovano poi diverse chiese rupestri, come la Grotta di San Michele, meno nota ma non meno suggestiva di quella garganica di Monte Sant’Angelo, e la Grotta Santuario della Madonna del Sabato, secolare meta di pellegrinaggi. Attorno, la vegetazione spontanea della Murgia regala una prelibatezze gastronomiche tutto l’anno. Selvatici o coltivati, cime di rapa e lampascioni sono altri rinomati prodotti della terra. Usati per condire le classiche orecchiette o come prelibati contorni per un’altra specialità murgese: l’agnello, cucinato al forno o in umido. Da non perdere anche i formaggi di pecora, come il celebre canestrato, a lenta stagionatura, o la fresca ricotta.

Non solo pane
Altri luoghi da visitare nel Parco della Murgia sono Altamura e Gravina di Puglia, incantevoli cittadine dal ricco passato storico-artistico arrivato intatto fino a noi. La prima è nota in tutto il mondo per il celebre pane, oggi Dop, prodotto con semole di grano duro rimacinate nelle caratteristiche forme di grande pezzatura. Indispensabili un tempo per le lunghe assenze da casa di pastori e contadini, che potevano contare sulla sua freschezza anche molti giorni dopo la cottura. Simbolo religioso e storico della città è la sua cattedrale, fondata da Federico II e ricostruita poi in stile gotico dagli Angioini, ma tutto il centro storico ha un aspetto singolare grazie ai claustri, piazzette circondate di vicoli che richiamano molto le casbah delle città arabe. L’origine sta nel fatto che l’imperatore svevo chiamò appunto genti musulmane a ripopolare la città sotto il suo regno. La città e il suo territorio sono una miniera inesauribile di scoperte lungo i millenni: dalla preistoria (orme di dinosauri e il fossile di uomo Neanderthal) all’antichità preromana (le mura megalitiche) fino alle chiese e palazzi di epoca medievale e moderna.

Il gusto per l’agrodolce
Per quanto riguarda Gravina, la tradizione propone per il suo nome un’etimologia gastronomica, che la dice lunga sulla qualità dei prodotti del suo territorio: Grana Dat et Vina (in latino: offre grano e vino). Non per nulla qui le vigne producono il Verdeca, vino bianco autoctono da gustare in purezza, mentre fra i prodotti da forno spiccano il sasanello, i calzoni alla ricotta dolce e U’ruccl o focaccia di san Giuseppe (vedi ricetta). Il primo è un dolce a base di farina, zucchero, vincotto di fichi, buccia d’arancia grattugiata, cannella e chiodi di garofano, i secondi sono un primo piatto simile ai ravioli ma dal gusto agrodolce dovuto al ripieno di ricotta, zucchero, cannella e scorza di limone grattugiato. Tra i prodotti caseari spicca il pallone di Gravina, formaggio semiduro a pasta cruda filata, prodotto con latte bovino intero. Dal punto di vista paesaggistico, Gravina può essere considerata la sorella minore di Matera.
Affacciata su un dirupo, con abitazioni rupestri sottostanti l’abitato medievale, ma con in più il Ponte dell’acquedotto, secolare collegamento tra il nucleo abitato e la chiesa della Madonna della Stella. Al secondo posto in classifica tra i “luoghi del cuore” del Fai.

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Alta Murgia: le chicche da non perdere

Una voragine da urlo
Il Pulo di Altamura è una tappa obbligatoria per chi visita questa zona. Si tratta di una profonda voragine che, insieme alla due doline carsiche che caratterizzano lo scenario, è considerata da tutti una meraviglia naturale con i suoi 500 m di diametro. Le doline sono conche chiuse tipiche delle zone carsiche di superficie formatasi in seguito alla dissoluzione del carbonato di calcio costituente le rocce.

Cantina-museo
Risalente al 1500 e riaperta dopo 60 anni di inattività, “La Cantina Frrud-Museo del vino” riporta alla luce i tesori della tradizione vinicola Altamurana. Situata alle spalle della Cattedrale di Altamura, è uno dei più antichi siti del centro storico.
La visita guidata può essere accompagnata da una degustazione
di vini in grotta e prodotti locali di qualità.
Via Solofrano 18, Altamura BA, www.lacantinafrrud.it

Una città sotterranea
Gravina Sotterranea è una tappa obbligatoria per chi decide di visitare la città murgiana: lo spettacolare reticolo sotterraneo è un raro patrimonio di grande ingegneria rupestre. Si può fare il percorso completo in circa 2 ore, ma esiste anche un ottimo tour ridotto di 45 minuti.
Associazione Gravina Sotterranea, via Meucci 10, Gravina in Puglia (Ba),
info: www.gravinasotterranea.it

Il museo della Cola Cola
Vincenzo e Beniamino Loglisci sono gli ultimi “cocciari” che producono gli antichi ed elaborati fischietti detti “cola cola”, dal suono bitonale emesso dallo strumento quando viene soffiato. Galli, lumache, tartarughe, ma anche campanelle: i fischietti vengono plasmati con le dita nella creta, estratta localmente e trattata dagli stessi fratelli Loglisci.
Il laboratorio-museo è situato in un castello del 1200 sull’orlo di un burrone profondo, a Gravina in Puglia, in piazza Benedetto XIII, 24. museodellacolacola.weebly.com

Realtà e finzione
Castel del Monte ha attratto numerosi registi. Nel 1964 Pier Paolo Pasolini lo sceglie come set del Vangelo secondo Matteo. In una scena vengono serviti grandi pani di Altamura: ebbene sì, c’erano già ai tempi di Gesù. Il castello entra anche nei set di Allonsanfan (Paolo e Vittorio Taviani, 1976), del Nome della rosa (Jean-Jacques Annaud, 1986), Il racconto dei racconti (Matteo Garrone, 2015) e King Arthur – Il potere della spada (Guy Ritchie, 2017).
La fortezza, tipico esempio di architettura del medioevo, è patrimonio dell’Unesco dal 1996.
www.casteldelmonte.beniculturali.it

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Forlì celebra i 700 anni dalla morte di Danti Alighieri

Seppur nell’immaginario di tutti Dante sia legato a Firenze, dove nacque, e a Ravenna, dove morì, non molti ricordano che il Sommo Poeta passò diversi anni del suo esilio proprio nella città di Forlì, ospite della famiglia degli Ordelaffi, potenti esponenti dei ghibellini.

“Dante. La visione dell’arte” è il titolo della mostra che si terrà negli spazi dei Musei San Domenico di Forlì dal 12 marzo al 4 luglio 2021 in occasione delle celebrazioni nazionali dei settecento anni dalla morte del Divin Poeta, promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

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Una passeggiata per Firenze: audioguida

Firenze è una delle città d’arte più belle d’Italia, una di quelle più visitate al mondo, culla del Rinascimento Italiano.

Proponiamo un percorso semplice, adatto a chiunque abbia voglia di scoprire e meravigliarsi, da fare a piedi con un audio-guida a tappe.

Ascoltare l’audio corrispondente ai punti indicati nella seguente mini-mappa del centro cittadino.

piazza della Repubblica
da piazza della Repubblica a piazza della Signoria (A)
da piazza della Repubblica a piazza della Signoria (B)
da piazza della Repubblica a piazza della Signoria (C)
il porticato e il piazzale degli Uffizi
da piazza della Signoria a Ponte Vecchio
da Ponte Vecchio a via Tornabuoni (A)
da Ponte Vecchio a via Tornabuoni (B)
da via Porta Rossa a piazza della Repubblica

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Forlì: ULISSE. L’ARTE E IL MITO

I musei San Domenico a Forlì ospitano l’ennesima mostra da non perdere: ULISSE. L’ARTE E IL MITO. Il più grande viaggio dell’arte mai raccontato. ( https://www.mostraulisse.it/ )

La mostra inaugurata il 15 febbraio resterà aperta fino al 21 giugno 2020.

Ulisse forlì
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Itinerario: due giorni sulla riviera Ligure (II)

Secondo giorno

Ore 10: Finale Ligure, la montagna al mare

Sia che siate rimasti a Savona, sia che ci abbiate seguito a Varigotti, il secondo giorno è buono per muoversi in direzione di Finale Ligure, una cittadina piena di testimonianze artistiche e culturali arrivate sino ai nostri giorni. Fra tutte spicca la collegiata di San Giovanni Battista, un edificio religioso proprio nel centro storico di Finale Marina e che viene considerata una delle chiese barocche più belle del Nord Italia. Anche a Finale Ligure, come a Varigotti, il clima sempre mite la rende ideale per immergersi in un paradiso di arte, cultura e natura tanto che la zona finalese è stata ribattezzata la montagna al mare, il mare in montagna. Il suo vasto entroterra è molto meno conosciuto, ma la vasta rete di sentieri che si dipanano tra altopiani, scoscese montagne e dolci vallate può regalare scorci stupendi a chi ci si avventura.

Ore 11: nell’entroterra, la Val Ponci

Preparato uno zaino e indossato un abbigliamento comodo ci siamo lanciati alla scoperta di questo tesoro affacciato sul mar Ligure. A soli 10 minuti di auto dal mare seguendo da Finalpia, uno dei nuclei urbani di Finale Ligure, il corso del torrente Sciusa fino a Calvisio, e salendo poi verso Verzi, un borgo minuscolo che sembra aggrappato sul fianco della montagna, s’incontra una stradina sterrata e apparentemente insignificante. Decidiamo di seguirla e dopo poche centinaia di metri ci troviamo nella Val Ponci dove ha inizio uno straordinario viaggio nel tempo.
Percorsa con delicata eleganza dalla nobile arteria via Iulia Augusta con i suoi 5 ponti romani vecchi di 2000 anni (protetti dalla Comunità Europea come Patrimonio dell’Umanità), la Val Ponci è un miracolo di bellezza.
Dominata dall’imponente Rocca di Corno (una palestra di roccia amata dai climber di tutta Europa) e circondata da fitti boschi ricchi di percorsi di grande interesse naturalistico, la Val Ponci è anche la meta ideale per chi ama praticare free-climbing, trekking, per chi adora la mountain bike e per chi desidera semplicemente rilassarsi passeggiando in un ambiente incontaminato. Una sola casa è presente nella valle ed è l’agriturismo Valleponci, in cui dopo le vostre passeggiate potrete fermarvi per qualche minuto di ristoro, per uno spuntino o per una degustazione di vini doc del ponente ligure.

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Itinerario: due giorni sulla riviera Ligure (I)

Voglio raccontarvi un interessante e facile itinerario per che ci porta in una splendida due giorni sulla riviera Ligure.

Ore 10: passeggiata per il porto di Savona

Cominciamo il nostro itinerario arrivando a Savona: a darci il benvenuto ecco Torre Leon Pancaldo posta proprio all’ingresso della cittadina di cui è uno dei simboli più importanti più importanti e amati. La sua mole inconfondibile ed elegante accoglie chiunque si avvicini al porto, da terra o via mare. Avvicinandoci al lato che guarda verso il mare è possibile scorgere lo stemma della Repubblica di Genova (risalente a quando questa era una superpotenza marinara) e la statua della Madonna della Misericordia eretta da Filippo Parodi per i naviganti e i dispersi in mare.
Questo posto è ottimo per godersi una bella passeggiata lungo il porto. Fra i riflessi dell’acqua e delle banchine, fanno bella mostra di sé molti yacht proveniente da tutta Europa.
Andiamo poi verso l’interno della città fino a giungere davanti alle due strade più importanti di Savona che si incontrano formando una croce: via Paleocapa, con tanti negozi proprio davanti al porto, e Corso Italia, anch’esso ricco di vetrine con grandi firme e di caffetterie che meritano una visita per un sfizioso break.
Quando i morsi della fame si faranno sentire, meglio tornare lungo il porto dove vari ristorantini propongono specialità liguri davvero irresistibili.

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Santarcangelo di Romagna

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Santarcangelo di Romagna – Arco Trionfale

DA VEDERE:

  • Piazza Ganganelli

Dedicata al santarcangiolese Antonio Vincenzo Ganganelli, eletto Papa nel 1769 con il nome di Clemente XIV (1705-1774). In suo onore fu eretto l’Arco Trionfale (1772-1777) su progetto dell’architetto Cosimo Morelli. Di fronte all’Arco si trova il Palazzo Comunale risalente alla metà del 1800 realizzato su disegno di Giovanni Benedettini.

  • Grotta monumentale pubblica

Il colle di Santarcangelo si caratterizza per la presenza di circa 150 grotte scavate nell’arenaria e nell’argilla. Si discute tuttora sull’origine e la destinazione d’uso di alcuni di questi ipogei dotati di strutture architettoniche particolarmente elaborate e suggestive. È possibile la visita rivolgendosi all’ufficio IAT.

  • Porta Cervese

Porta d’accesso al borgo medioevale, appartenente alla seconda cinta muraria iniziata da Carlo Malatesta alla fine del XIV sec. e fortificata dal nipote Sigismondo Pandolfo nel 1447.

  • Monte di Pietà
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Costruire turismo

Quando un viaggio accontenta grandi e piccini

bambinispiaggia.600Non è assolutamente vero che avere bambini comporta delle limitazioni durante la progettazione dei propri viaggi. All’opposto, avere dei piccoli al seguito ci apre tante possibilità nuove e creative, una su tutte: tornare noi stessi bambini. E questo è particolarmente vero quando si va in vacanza! Provare per credere, basta dare un’occhiata ad un itinerario da effettuare con tutta la famiglia e che può essere effettuato in un weekend, tanto meglio se “allungato”. Questo che viene proposto ad esempio, tocca alcune tappe nel
centro/nord Italia che farà la felicità sia di grandi che di bambini. Città come Genova, Verona, Venezia e Rimini non faranno la felicità solo dei più grandi, così come un bel pomeriggio trascorso alla Biblioteca Internazionale per Ragazzi De Amicis o una giornata a
Gardaland non la faranno solo dei più piccoli. I più giovani potranno ammirare le bellezze della nostra penisola e rimanere a bocca aperta davanti ai negozi di maschere a Venezia, mentre in gondola attraversano la città, oppure lanciarsi a capofitto in mare, che sia nel
Tirreno a Genova o nell’Adriatico a Rimini. E per i più grandi? Il parco divertimenti di Gardaland, da solo, basterebbe per farvi apprezzare in pieno il piacere di trascorrere una giornata con i vostri figli. E allora fate il pieno di energia, perché i vostri bambini non vi
daranno un attimo di pace. A fine giornata, con in mano una cartina del parco, potrete affermare soddisfatti per ogni attrattiva: “questa l’ho fatta!” Tornare bambini, ma anche insegnare ai bambini. Quale migliore occasione se non viaggiare e scoprire il mondo insieme per poter crescere i propri bambini e farli innamorare delle bellezze che ci circondano? Non mancano certo consigli utili sul web . Certo che, con il caldo estivo, il classico duo sdraio e ombrellone risulta essere sempre il più preferito dagli italiani che, con un occhio sul quotidiano ed uno al bambino, si godono la bella stagione… e i bambini la
sabbia ed il mare. Ma anche in questo caso, non partire sprovveduti, ma carichi di un bagaglio di consigli, permette di godersi la vacanza in spiaggia al meglio ed in pieno relax.
Perché complicarsi la vacanza, quando possiamo usufruire di percorsi e consigli che ci semplificheranno la vita e ci faranno godere le giornate insieme con i nostri figli al meglio e senza preoccupazioni?

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I vostri viaggi

Tour del Marocco

MaroccoCercate un’opportunità per fare una mini vacanza che vi permetta di assaporare due affascinati aspetti del Marocco: la magnifica città imperiale di Fese e il fascino esotico del Sahara?

Ecco una proposta completa di tutto con un volo che può essere effettuato su Fez da Bergamo o da Pisa. La proposta prevede la sistemazione in ryad in regime di mezza pensione, il trasporto avviene su auto personale con autista, viene inclusa una notte in bivacco da raggiungere a dorso di dromedario (oppure opzionale su jeep), visita di caratteristici villaggi e punti di interesse del deserto, opportunità di visita della Città Imperiale e della Medina di Fez.

La validità è per tutto l’anno ad eccezione del periodo di Capodanno (valida quindi anche a Natale).

Questa proposta può anche esser presa come base per richiedere delle personalizzazioni in funzione di singole esigenze.

Tour Marocco in dromedarioProgramma proposta:

Giorno 1: Fes – Ifrane Azrou – Midelt – Errachidia – Valle di Ziz – Erfoud – Merzouga

Dopo la colazione, partenza per Midelt passando per le montagne ed i boschi di cedri dell’Atlas Medio. Passeremo per Ifrane, una stazione di grande fascino e per Azrou, un centro importante di artigianato specializzato nella lavorazione del legno di cedro. Dopo il passo di Zad (2178m / 7146ft), si arriva a Midelt per il pranzo. Il pomeriggio, destinazione Erfoud e Errachidia passando per la Valle di Ziz e nei palmeti.

Continuazione verso le dune di sabbia di Erg Chebbi. Cena e notte in Merzouga.

Giorno 2: Merzouga – Erg Chebbi – Merzouga